Oltre le orchidee

L’era delle glaciazioni ha voluto donare alle montagne di Sassano una ricchezza naturalistica unica in tutto l’Appennino Meridionale: le più importanti stazioni di “Betula pendula Roth”.

Mentre si osservano i colori sgargianti delle orchidee, alle cinture tra castagno e carpino nero e carpino nero e faggio, cominciano ad apparire le prime betulle alte, belle, eleganti e flessuose, accompagnate da noccioli, peri e meli selvatici, pioppi tremuli, salici delle capre, aceri opali ed aceri di Lobel, cornioli, ontani napoletani, agrifogli e numerose piante medicinali, officinali ed aromatiche.

La Manca della Forca, lo Scarrone del Vauzo ed il Rivuòto di zì Runàto inquadrano, dal punto di vista geomorfologico, uno dei luoghi più affascinanti del Massiccio del Cervati. Le pareti laterali del Torrente Peglio, uno dei più lunghi d’Italia, scendono a picco verso vasche naturali di acqua pura e smeraldina, dove satiri e ninfe concludono piacevolmente i loro incontri d’amore.

La presenza di due grandi sifoni naturali, la Bocca della Tronata e la Bocca del Pozzillo, insieme ad una rara stazione di “Buxus sempervirens L.”, fanno di questo corso torrentizio un itinerario singolare ed affascinante.

Il Brigante Treppiedi, vera primula rossa dell’ottocento, arricchì con le sue gesta i racconti popolari di questi luoghi. Dalla sua grotta piccola, nascosta e panoramica è possibile osservare i rappresentanti più belli della Fauna del Meridione d’Italia. È il luogo ideale per praticare il bird-watching.

Cerreto, Quaddarieddo, Tempa e Cravonara sono gli antichi insediamenti rurali, sorti dove il Torrente Peglio si addolcisce e placa il suo carattere travolgente ed impetuoso. Alcune famiglie patriarcali hanno mantenuto le loro antiche usanze nelle coltivazioni e nella pratica della pastorizia; le giovani generazioni sono riuscite ad integrare nel “vecchio” nuove attività, che sono andate a potenziare il grande patrimonio culturale e colturale.

Varietà e cultivar di antiche frutticole, orticole e cerealicole fanno di queste località il punto di riferimento di singolari prodotti tipici, che proiettati in tutto il territorio a valle del Centro Storico, hanno fatto e fanno di Sassano anche il paese del caciocavallo fresco e stagionato.

Dall’anno 1000 in poi numerose sono state le carovane, che, obbligate dagli acquitrini della vallata, hanno attraversato l’antico Ponte Medievale sul Peglio, per raggiungere più agevolmente le località marine cilentane. Alla Croce del Vesalo le imboscate dei briganti rendevano ancora più avventurosi questi traffici millenari.

Le famiglie contadine e pastorali della Valle del Peglio, per la presenza delle antiche coltivazioni tradizionali collinari e sub-montane sono in grado di offrire, su richiesta, antiche materie prime e ricette della tradizionale Dieta Mediterranea in modo eccellente al nuovo turismo enogastronomico.

Numerosi sono gli appuntamenti che fanno scegliere Sassano anche nei periodi della cosiddetta “bassa stagione turistica”. L’ospitalità della gente, la cultura, la disponibilità di strutture di accoglienza, le attività artigianali, la vicinanza ad altri siti storici ed artistici, i profumi delle antiche pietanze, la possibilità di praticare la natura da parte di tutti, in ogni periodo dell’anno fanno di Sassano, questa meta vicina e facilmente raggiungibile, una scelta obbligata per tutti coloro che desiderano riprendere o rafforzare i legami uomo-natura.